NO AL BULLISMO! CON IL PROGETTO SCUOLA

Il nostro obiettivo non è insegnare a difendersi con le mani, ma stabilire nel bambino/a la consapevolezza di poter essere rispettato evitando la violenza.

Nell’affrontare il delicato argomento del bullismo, va sottolineato come l’aggressività, intesa come manifestazione di un comportamento ostile per reazioni a una situazione che non si è in grado di affrontare altrimenti (e percepita “minaccia” per il proprio prestigio o per la propria incolumità fisica), oppure semplicemente per aumentare il proprio potere nei confronti di altri ritenuti più deboli, è uno degli esiti più evidenti che, occasionalmente, periodicamente o sistematicamente l’insieme dei fattori precedentemente analizzati determina in frange non marginali della società.
Troppo spesso, soprattutto nel recente periodo, si tende a proporre come sistema di contrasto al bullismo il cosiddetto “corso antibullismo”.
A nostro avviso questo è un pericoloso e delicato paradosso attraverso il quale, improvvisati insegnanti di arti marziali o tali, non dovrebbero farne abuso per vendere attività al solo fine commerciale sfruttando l’onda della moda del momento.
Con il metodo Yoseikan Budo ci si prefigge l’obiettivo, non di sapersi difendere con le mani, ma stabilire nel bambino la consapevolezza di saper e poter essere rispettato evitando la violenza e rispettando a sua volta.

IL METODO YOSEIKAN BUDO PER I BAMBINI
Una delle possibili cause dei disagi giovanili è probabilmente da attribuirsi a un deficit educativo dei bambini, che spesso arrivano ad affacciarsi all’età adulta con un bagaglio di esperienze psico-fisiche e relazionali insufficiente a incanalare l’energia aggressiva in forme socialmente accettabili.
L’evoluzione dei modelli sociali è molto più rapida dell’evoluzione dell’animale-uomo, che ha ancora bisogno, soprattutto nell’età formativa, di confrontarsi sensorialmente con l’ambiente che lo circonda. In passato questa funzione fondamentale era assicurata dal gioco che, con il suo ruolo etologico di “preparazione alla vita”, consentiva di acquisire competenze ed esperienze che sarebbero tornate utili nel corso dell’esistenza. Gli stili di vita affermati nel mondo occidentale, soprattutto in ambito urbano, offrono pochi spazi e poco tempo per questa “lenta” formazione.
Nei comportamenti ormai consolidati si esprime una tendenza crescente, anche tra i giovani, a condurre una vita sedentaria.
Questa carenza di fisicità (non sempre compensata dall’attività sportiva, finalizzata al “gesto tecnico”) spesso si traduce in mancanza di esperienze sensoriali e nella conseguente incapacità di gestire le situazioni e di percepire i limiti che è necessario imporre ai propri comportamenti.
Lo scopo deve essere quello di recuperare la funzione educativa del gioco come una serie di piccole esperienze fisiche e relazionali, riportandolo a una dimensione primitiva, sociale.
Gli esercizi devono indirizzare a una forma sia primitiva che infantile del movimento (e come tale la si ritrova naturalmente in ogni bambino) che è strumento privilegiato di conoscere del mondo, di comunicazione e di relazione con l’altro. Si tratta di “reimparare” azioni istintive precocemente inibite sia a livello sociale che individuale.
Il metodo adottato, lo Yoseikan Budo, utilizza forme molto attenuate e per nulla pericolose di confronto fisico, proposte in modo ludico, tese a promuovere non la competitività, ma la cooperazione e il rispetto per gli altri, indipendentemente dalla loro abilità, in una struttura che non vede mai l’esclusione di qualcuno (lo “sconfitto”), ma promuove la partecipazione continua di tutti.

IL PROGETTO SCUOLA
Nel 2005, è stato sperimentato un progetto di inserimento dello Yoseikan Budo presso alcuni Istituti Scolastici del Lazio. Il progetto é stato monitorato dal Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca (MIUR), che ne ha riscontrato ottimi risultati e aspettative ampiamente soddisfatte.
I tecnici attualmente facenti parte del direttivo della ASD Zanshin Dojo Castelli Romani, hanno in prima persona preso parte a quel progetto, formandosi e qualificandosi come Educatori Sportivi del Budo con specializzazione per il Progetto Scuola “Giochi, Sport e Budo Educazione” per Istituti scolastici e periodicamente frequentano corsi di
aggiornamento obbligatori.
Le esperienze vissute “sul campo” dagli stessi operatori, a contatto con il mondo dei giovani di diverse realtà urbane, sono confluite nella formalizzazione di un metodo educativo che costituisce una delle possibili risposte a questi bisogni complessi e si propone di contribuire, in stretta osmosi con i canali educativi convenzionali, scolastici ed extrascolastici, allo sviluppo della personalità e della responsabilità sociale.
I bambini, attraverso il gioco e gli accurati programmi di allenamento tecnico, vengono indirizzati alla scoperta delle proprie potenzialità sia fisiche che mentali, alla capacità di gestire e controllare le più svariate situazioni ed a convivere con gli altri nel rispetto e con senso di responsabilità. Attraverso il metodo di allenamento Yoseikan Budo il giovane si mette in discussione, prova ed analizza diverse soluzioni ai problemi che gli vengono proposti, viene stimolato al confronto con se stesso e con gli altri, esalta le proprie qualità fisiche, mentali e caratteriali nel rispetto del singolo individuo e del mondo che lo circonda.